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E se dicono BlaBlaCar, rispondo… Il parere di Anna Fasoli. Ovvero riflessioni estive di una assicuratrice

E se dicono BlaBlaCar, rispondo… Il parere di Anna Fasoli. Ovvero riflessioni estive di una assicuratrice

 

Ha tenuto banco sulle pagine dei settimanali europei e d'oltreoceano. Il fenomeno, dalla storia curiosa e dal nome giocoso, si sta rivelando in realtà una vera miniera d'oro.

Per il fondatore, che lo ha ideato nel 2006(un francese di origini italiane, Frédéric Mazzella) e ha di recente ottenuto ben 100 milioni da un fondo per espandere l'idea, forte della massa di oltre 8 milioni di passeggeri registrati in 12 paesi europei, ma anche per l'indotto, concreto  e pratico, che ha mosso.

Sono varie le sfaccettature che un sistema come quello introdotto da BlaBlaCar presenta. E, inutile confessarlo, hanno attivato i miei sensori di assicuratrice, sollevando domande, risposte possibili e naturalmente, la voglia di dibattito! Di che cosa si tratta? Semplice, semplicissimo. Cliccando sul sito (è attivo anche in Italia all'indirizzo www.blablacar.it),si può offrire o trovare un passaggio in auto per la tratta di viaggio prescelta. A caratteri cubitali si legge "scegli tra le offerte di passaggio di milioni di conducenti verificati in Italia e in Europa".

Mumble, mumble. Ecco che scatta la prima domanda: verificati. Già. Ma secondo quali criteri? E subito passo alla seconda: e se si verifica un sinistro, con i passeggeri a bordo, la polizza assicurativa del veicolo sarà in grado di tenerne conto? Perché questa BlaBlaCar è una vettura privata, ma usata per trasporto promiscuo, senza fini di lucro, certo, dunque senza una licenza come un taxi o un ncc, ma con un'utilità che esula dalla semplice conoscenza e gentilezza reciproca. C'è un business che si muove accanto, che la coinvolge, anche se non con un passaggio diretto di denaro tra chi su quell'auto sale.

Però…

Clicco sul punto dedicato e leggo: " Condividere l'auto per risparmiare sulle spese non ha alcuna conseguenza sul proprio contratto assicurativo. I tuoi passeggeri sono assicurati come se tu viaggiassi con dei familiari o amici". Sudorini freddi… Non è che almeno l'assicurazione andrebbe informato di questa eventuale scelta d'uso?Ghiacciolini gelati: ma una volta che lo sa, l'agente ha strumenti per potenziare la sicurezza del veicolo? Saranno abili le compagnie a intervenirecon formule ad hoc?

Penso subito ai massimali, da tenere alti, penso alla rinuncia di rivalsa, penso ai guidatori under 25 anni. Poi immediatamente alla tutela legale, per preservarsi da eventuali attacchi da parte di questi che si viaggiano come se fossero amici o familiari, ma amici e familiari non sono. E se dovesse accadere qualcosa, beh, mi sa tanto che si comporterebbero come…danneggiati.

Mumble mumble, che dite? Ne riparliamo? 

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